giovedì 29 dicembre 2011

La Triade

Quando si è piccoli si adora il Natale, tanti regali da scartare ed un mondo di cartoni da vedere, almeno così me lo ricordo, ora è “nu' stress”...

Già, si corre affannosamente per finire di fare gli ultimi regali, i passanti sono tesi e nervosi, pronti a litigare, per una spinta involontaria o se non gli dai la precedenza (pur non spettando loro) che siano in macchina, in moto, in “triciclo” é come firmare una condanna a morte...

Il 24 sera, casa del nonno: avvolti da un bel tepore, il nonno sorride felice, c'è un buon odore in cucina, mamma aveva dato il meglio di se con un eccellente piatto fumante di polipetti alla Luciana, ma il campanello della porta interrompe quella “magica atmosfera”, si preannunciano probabili tarantelle, fermo con lo sguardo la genitrice e vado a vedere chi è, addio pace, uff ...

Inizio il primo round con un condomino del palazzo, perché mia madre esasperata lo aveva chiuso con la macchina, visto che il “simpatico uomo” le occupava il posto con la sua e non era la prima volta, bensì un anno di storie... mi ero immolata per risolvere la questione...

Visto che qualsiasi ragione adducesse era oggettivamente sbagliata, gli dico che avrebbe dovuto aspettare che fossimo andate via, avvilito dalle mie parole, ha la brillante idea di voler parlare con mio nonno e si protende in avanti quasi a voler entrare in casa...pessima idea, gli pianto tre dita in petto e lo faccio indietreggiare, mi alzo sulle punte e fissandolo, con una voce bassa ferma e decisa gli dico che grazie a lui il miei polipetti avranno indossato il cappotto e con un ghigno di puro odio gli rammento che il nonno è fresco operato e per concludere se riprova ad entrare, mi sarei vista costretta a ...

Il “simpatico uomo” è scosso e perplesso e non mi lascia finire la frase, volta le spalle e va via , chiudendo la porta mi guardo allo specchio...mizziga, quasi non mi riconosco, faccio un lungo respiro, e con “indosso” un sorriso ancora un po' teso torno dai i miei cari...

Il 25: la giornata è stata interamente dedicata al mangiare e al bere... dopo un pranzo luculliano, ho continuato a “smangiucchiare” e bere a casa di Maria con Giulia, Marghe, Stefano e Annalisa, mentre spacchettavamo i regali... verso le 23 credo, siamo andati a farci un giro al vomero per beccare altri amici, e grazie a dell'ottimo ruhm ho iniziato a digerire e a riscaldarmi, dal vento gelido preso in vespa, ti entra nelle ossa e non ti abbandona, in più i pochi locali aperti erano strapieni, per cui si doveva bere e bere e bere, per riscaldarsi visto che stavamo fuori...

Il 26: libera da qualsiasi impegno famigliare, e vista la bella giornata, ho proposto al mio “uomo invisibile” di andare a Miseno, non mi sembrava entusiasta, c'era un gran vento, e con la vespa ci saremmo congelati, non gli ho dato retta ed ho continuato a preparato lo zaino, dopo un'ora ero un perfetto “panda verde” per quanto fossi bardata e per le varie tonalità di verde da me indossate...

La tangenziale è stata un'esperienza mistica... credevo di finire spiaccicata su guardrail, “veleggiavo”, un po' a destra un po' a sinistra... il centro non era il mio forte..meno male che non soffro di mal di mare...nel frattempo “l'uomo invisibile” bestemmiava...come dargli torto...

pagato il casello mancava poco, l'ultimo tunnel e poi sarei arrivata...

Un ruggito improvviso alle mie spalle mi ruba dieci anni di vita, credo di non essermi mai spaventata così tanto... neanche quando sono volata dalla vespa (ovvero mi hanno alzato da terra), un rumore/suono indescrivibile, figlio di “buona donna”... ma porca pupazza sono nella corsia di destra quella delle lumache, perché mi stai in “culo” con il cuore in gola, e “l'uomo invisibile” avvinghiato a me... mi faccio coraggio.

Il mattacchione, continuava a far ruggire il motore, fino alla fine del tunnel, stancatosi del gioco, mi supera, passando a pochi centimetri da me e Betty, la vedo è una Ferrari nera come la pece, gli mostro il dito medio come segno di pace e bene..., bussa il clacson, mi sa che ha apprezzato il gesto e sfreccia via...

E' stata davvero un'impresa, ma sono in spiaggia e una passeggiata “m'arripiglierà”... e poi dopo mega panino con un “mondo di patate fritte” e una pinta di birra... povero “uomo invisibile” gli tremano ancora le gambe, lui non voleva proprio venirci...dobbiamo essere proprio una “strana coppia” visto come mi guardano tutti....

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