sabato 17 dicembre 2011

Richiesta Tesi

Prendo la vespa o scendo a piedi, la facoltà è vicina ma l'attesa se arrivo troppo presto mi snerverebbe troppo, il dover chiedere la tesi mi mette un po' di tensione, il rifiuto da parte del prof non è contemplato, storia moderna mah, non mi entusiasma, ma mi sa che l'unica alternativa valida al “non so”.

Opto per fare due passi, pessima scelta, “il simpatico uomo” non si è presentato, un'ora e mezza d'attesa in piedi in un angusto corridoi, finito di leggere le fotocopie di spagnolo non restava altro che andare via e con me anche l'altro malcapitato.

Ci diamo appuntamento a giovedì prossimo con la speranza che “il bravo uomo” si presenti a fare il suo dovere, il ritorno a casa è duro i piedi non vogliono saperne di camminare, le gambe sono pesanti e l'umore è sotto terra.

Non mi perdo d'animo, arrivato giovedì rieccomi in facoltà, ma sta volta con la mia fedele compagna Betty (vespa), sono come al solito in anticipo ed il malcapitato arriva dopo un quarto d'ora circa, per ammazzare il tempo mi faccio una sigaretta di tabacco che risulta essere particolarmente aromatica tanto da far fermare un docente che passava di lì seguito da uno stuolo di studenti, mi chiede camminando camminando se è un canna, beh no, è una semplice sigaretta se vuole gli ne faccio una, declina l'invito, ma dalla sua espressione non mi ha creduta.

Possibile che in fronte io abbia scritto “nota fumatrice”, mah, entra nella sua stanza con tutto il “gregge” e chiedo al malcapitato se sa chi fosse, è il prof di scienze politiche, disponibile e scombinato, mi piace, verifico se io ho già fatto questo esame ed il volto mi si illumina (evvai) il voto è anche buono, quasi quasi...

Mi faccio coraggio e busso alla sua stanza, in lontananza sento una voce che mi dice avanti, apro la porta il prof è seduto dietro una scrivania lunghissima vicino una piccola finestra, gli studenti erano sparsi per la stanza, mi apostrofa subito ah... la “signorina della canna”, mantengo la calma e gli chiedo se posso aspettare che finisca per potergli parlare, mi chiede di cosa, e dopo un lungo respiro gli dico, per la richiesta di tesi.

Per la triennale? E no, per la specialistica? Guardi che ho pochi posti, e no, per il vecchio ordinamento, peggio ancora, il cuore va giù, mi sa che la mia espressione è eloquente e mi dice di tornare martedì prossimo per vedere come mi poteva aiutare, lo ringrazio e prima di chiudere la porta mi dice di non esagerare con le canne...



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